Salviamo i nostri Marò

Salviamo i nostri Marò
I nostri due militari devono tornare a casa

Siamo contro ogni genere di Discarica nel nostro Territorio!

lunedì 1 aprile 2013

In Ricordo di Léon Degrelle.





31 Marzo 1994 – 31 Marzo 2013


«Nessuna opera di grande respiro può compiersi nell’egoismo e nell’orgoglio.

Obbedire è una gioia, perché una forma di dono, di dono illuminato.

Obbedire è fecondo, moltiplica il risultato degli sforzi. Obbedire è un dovere, perché il bene comune dipende dalla disciplinata unione delle energie.

La società umana non è formata da un nugolo di zanzare accanite e irrequiete, che si avventano nell’aria seguendo il loro interesse o il loro umore. Essa è un grande complesso sensibile che l’anarchia rende sterile o pericoloso, mentre l’ordine e l’armonia gli offrono possibilità illimitate.

Un popolo ricco, composto da milioni di individui che siano però isolati dall’egoismo, è un popolo morto.

Un popolo povero, in cui ciascuno riconosca con intelligenza i propri limiti e i propri obblighi verso la comunità e obbedisca agendo solidamente, è un popolo vivo.

L’obbedienza è la forma più elevata dell’uso della libertà. E’ una costante manifestazione dell’autorità, l’autorità su se stessi – la più difficile di tutte.

Nessuno è realmente in grado di dirigere gli altri, se non è prima in grado di dirigersi da solo, di domare dentro di sé il destriero orgoglioso che desiderava lanciarsi follemente nel vento dell’avventura.

Dopo aver obbedito si può comandare, non per godere brutalmente del diritto di scacciare gli altri, ma perché il comandare è una prerogativa magnifica quando mira a disciplinare forza scalpitanti, conducendole alla pienezza del risultato, fonte suprema di gioia».


(Léon Degrelle, 'Militia')

Pagine di Storia.
Léon Degrelle. 

domenica 31 marzo 2013

venerdì 22 marzo 2013

Caso Marò, Latorre e Girone oggi rientrano in India.



Il governo italiano ha richiesto e ottenuto dalle autorità indiane l’assicurazione scritta riguardo al trattamento che sarà riservato ai fucilieri di Marina e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Alla luce delle ampie assicurazioni ricevute, il governo ha ritenuto l’opportunità di mantenere l’impegno preso in occasione del permesso per partecipare al voto, del ritorno in India entro il 22 marzo.



 UNA NAZIONE CHE VENDE I SUOI MILITARI NON MERITA LA LORO FEDELTA'.
VERGOGNA!
 I NOSTRI MARO' DEVONO RESTARE CASA!

lunedì 18 marzo 2013

"I Luminari".


 
A Scandale, la sera del 18 Marzo di ogni anno si svolge una delle manifestazioni più qualificate di tradizioni culturali unica nel suo genere: "I LUMINARI" di San Giuseppe..
 
Approfondimenti:
 
 
San Giuseppe
 

sabato 9 febbraio 2013

In Ricordo di Paolo Di Nella.



"L'amore per il nostro popolo,
 il radicamento alla nostra terra,
 continuano ad animare il nostro cammino!"
Ciao Paolo.

PAOLO DI NELLA PRESENTE!



“Io combatto anche per te,
uomo qualunque,
ma tu non mi ascolti.
Io muoio anche per te,
uomo qualunque,
ma tu mi disprezzi.
Perché? Non importa.
I miei occhi malinconici,
la mia splendente giovinezza,
il mio caldo sangue color rubino:
io te li dono, uomo qualunque.
Io non ho le tue ricchezze,
non voglio per me
il tepore accogliente della tua casa.
Tutto ti lascio anche la mia vita”.

A Paolo Di Nella nell’anniversario del suo sacrificio.


Pagine di Storia:



sabato 19 gennaio 2013

Jan Palach è un segno che non passerà, Jan Palach ha il profumo della primavera…




Ancora oggi, a distanza di 44 anni da quella drammatica morte, siamo qui per ricordare l’incredibile coraggio di un ragazzo da poco uscito dall’adolescenza, giunto a sacrificare la propria vita pur di intravedere una speranza di libertà per il proprio Paese.



Pagine di Storia:
 
 

lunedì 7 gennaio 2013

STRAGE DI ACCA LARENTIA: PER NON DIMENTICARE!


Come ogni anno, il 7 gennaio, con il cuore e la mente siamo a Roma, per ricordare una delle più brutte e infami pagine della nostra storia. Un fatto di sangue, di prepotenza, di assurda follia. Il simbolo di una stagione, quella degli "anni di piombo", che qualcuno vorrebbe riproporre senza immaginarne le conseguenze. Franco, Francesco e Stefano, quel 7 gennaio, furono le vittime di un agguato antifascista (i primi due) e del gesto folle di un rappresentante dello Stato (il terzo). Uno Stato che non si è autoprocessato per quel delitto. Non importa, tanto siamo ancora qua. Col nostro sorriso e con la nostra voglia di lottare, anche nel loro nome.
 
Abbiamo camminato insieme, lottato e sperato.
Qualcuno si è perso.
Molti si sono aggiunti.
Siamo ancora in cammino.
IL FUTURO E' IN NOI PRIMA CHE ACCADA!
Franco, Francesco, Stefano
di Padre in Figlio.
 

 
 
 
PRESENTE! PRESENTE! PRESENTE!
 
Paginr di Storia: